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Progetto Laboratorio Storico

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Finalità generali

  • Rinnovare la didattica della storia attraverso gli strumenti della ricerca storiografica.
  • Superare il cliché della lezione frontale e dello studio passivo delle discipline.
  • Sviluppare uno studio operativo e critico della disciplina. Fornire agli studenti una serie di mezzi e di occasioni per migliorare le loro conoscenze e competenze.
  • Studiare il passato sulla base delle domande e dei dubbi suscitati dal presente.
  • Cercare nel passato modelli e spunti per la comprensione del presente. Preservare e conservare la memoria del passato

PROGETTO DELL’UNITA’ DIDATTICA

  1.  Il tempo della guerra

Gli allievi leggono “Viaggio al termine della notte” di Louis Ferdinand Céline, come esempio di letteratura nata dall’esperienza della catastrofe della Prima guerra mondiale, per comprendere come in quella narrazione risulti annichilita ogni illusione sulle “magnifiche sorti e progressive” e come lo spirito umano si presenti a se stesso nella sua “oscena nudità”. Il tempo della guerra è il tempo di questa svestizione, di questa lenta discesa agli inferi. Il video si apre con un filmato storico che mostra gli aspetti più noti della Grande Guerra. La base musicale scelta è il “Miserere” di Allegri ispiratoal 50° salmo della Bibbia, sia per sottolineare la miseria morale in cui è stata precipitata l’umanità con lo scoppio della guerra, sia per sottolineare l’oscurità richiamata nel titolo del romanzo, dato che il Miserere viene eseguito nella liturgia cattolica nel cosiddetto Ufficio delle tenebre della settimana santa. L’insegnante di latino predispone la lettura e la traduzione del testo.

  1. Il tempo del soldato: l’uomo nuovo

2. Il tempo del soldato: l’uomo nuovo

Il video prosegue con una lunga sequenza della traslazione della salma del milite ignoto da Aquileia a Roma. Sulla scorta di alcune letture, in particolare di René Girard e di George Mosse, l’avvenimento viene letto come atto fondativo in senso religioso, instaurazione di un nuovo culto: la vittima sacrificale non è l’innocente ma il combattente, viene stravolto e declinato in senso bellicistico e combattentistico il mito cristiano del “figlio dell’uomo”. La madre del milite ignoto si chiama anch’essa Maria, come la Vergine, ma piange un figlio considerato non vittima innocente bensì eroe combattente. Il popolo si prostra al suo passaggio, un nuovo culto sale sull’altare, ma della patria. Nasce così il mito dell’uomo nuovo: il combattente. Si sceglie un canto ortodosso come base musicale per sottolineare l’“iconicità” dell’azione liturgica.

 La transizione al primo dopoguerra è fortemente intrisa di spirito combattentistico alimentata dal mito della rivoluzione e dell’uomo nuovo. La violenza della guerra si riversa nella società civile e nella politica. In Europa nascono regimi autoritari e totalitari di destra e di sinistra. Un’ allegoria del periodo storico tra le due guerre si può trovare nell’opera di Stravinskij “L’histoire dusoldat”, dove si narra la storia di un soldato reduce della Prima guerra mondialeche stipula faustianamente un patto con il diavolo: tutto il sapere racchiuso in un libro in cambio del suo violino, simbolo dell’anima e della felicità, salvo poi accorgersi dell’inganno e illudersi di poterlo riottenere seguendo il diavolo all’inferno, evidente metafora dello scoppio del secondo conflitto mondiale. Gli insegnanti di lingua e di letteratura guidano gli studenti nella lettura e interpretazione dell’opera di Igor Stravinskij.

  1. Il tempo della catabasi

E’ il momento più basso del viaggio storico della coscienza, la sua discesa agli inferi. L’olocausto, la shoah, la notte profonda, il crepuscolo degli dei.  Lettura de “I sommersi e i salvati” di Primo Levi; l’orrore dei lager viene rappresentato indirettamente attraverso la pittura di Hieronymus Bosch. L’insegnante di storia dell’arte guida gli allievi nella scelta e nello studio delle opere dell’artista fiammingo.

  1. Il tempo della banalità e del male

La tappa successiva si apre con il processo ad Eichmann che segna la transizione al secondo dopoguerra. Inizialmente si propone alla classe la lettura di pagine da “La banalità del male” di Hannah Arendt e si prosegue con la visione del film “The Eichmann Show: il processo del secolo”, dove emergono i tratti distintivi della nuova epoca: la morbosa attrazione dei mass media per la “banalità” e per il “male”. Successivamente, con un salto temporale, si cercano nel mondo televisivo attuale le conseguenze “logiche” del primo evento mediatico della storia della televisione. Si propongono 2 esempi: a) il “Grande fratello”, come esempio del culto della “banalità”, in particolare con le immagini del Ken umano Rodrigo Alves, l’uomo che cerca di conformarsi allo stereotipo estetico della “Barbie”; b) la serie tv “Gomorra”, occupata invece a celebrare  il culto del “male” attraverso il modello “etico-estetico” del “boss”, responsabile solo a cospetto della sua volontà di potenza.

  1. La fine della storia e l’ultimo uomo

Sulla base del saggio “La fine della storia e l’ultimo uomo” del politologo statunitense Francis Fukuyama, si riflette infine sul quadro storico posteriore al crollo del sistema sovietico e all’apparente trionfo del modello liberale. Si affronta contestualmente lo studio del pensiero di Hans Jonas attraverso la lettura di alcune pagine da “Il principio responsabilità”, dove si evidenzia una critica radicale alla tecnica e al tema del Prometeo scatenato, tratto comune di entrambi i modelli, sia liberale che socialista. Il principio responsabilità di Jonas viene messo a confronto con il “principio speranza” di Bloch e il “principio disperazione” di Gunther Anders.

  1. Per un’euristica della paura

Il video si conclude con un’amara riflessione sulla situazione attuale. La storia più recente sfocia nel mare stagnante della globalizzazione, dove si accumula in modo caotico e incontrollato la crescita della popolazione, dell’economica, delle disuguaglianze, dei problemi ambientali.

Il tempo dell’uomo nuovo, inteso come “tempo messianico”, “spirito dell’utopia”, “principio speranza”, diventato residuale, sopravvive in spazi sempre più marginali e ristretti e in particolare, come suggerisce Bloch, nel mondo della canzone. Si cercano sul web canzoni con testi in cui emergano i temi dell’ecologia, del futuro, dell’utopia, ecc. Si sceglie il brano della Fazz Orchestra “L’uomo nuovo” (2016) per la sua attinenza, già nel titolo, ai temi affrontati nel percorso. Si fa notare agli allievi come nel brano musicale siano evidenti aspetti riconducibili all’“euristica della paura” di cui parla Jonas, utile a suscitare nelle coscienze il nuovo imperativo ecologico del “principio responsabilità”.

 

A fondo pagina l'allegato "Linguaggi della contemporaneità ed.2018/19" - Programma e Progetto


SEZIONE VIDEO

DOPO BERLINO

Questo è il secondo video realizzato dal gruppo classi del Liceo della scienze umane "Vito Scafidi" di Sangano per il Laboratorio storico "Erodoto" sul tema "I nuovi muri" (a.s. 2016-2017). Nel video si evidenzia la discontinuità tra i muri del passato e i nuovi muri prendendo come linea di discrimine il muro di Berlino e la sua caduta. Il video si divide in due fasi: la prima intitolata "Terra" dove si illustra sinteticamente la natura "politico-ideologica" dei "vecchi" muri, tutti accomunati dal concetto di "Stato" inteso come delimitazione di un territorio mediante un "confine" (di qui il titolo) e dalla individuazione di un nemico (nomadi, barbari, comunisti, ecc.); la seconda intitolata "Mare" dove si descrive la situazione "post-moderna" (e post-statuale) dove la sovranità degli stati e dei territori è travolta dalla liquidità pervasiva dei processi socio-economici in atto (di qui il titolo). La marea della globalizzazione non solo rende inattuale e anacronistico il concetto di "stato nazione", ma rischia anche di smascherare come "falsi" i valori universalistici alla base di certo cosmopolitismo di matrice illuminista. Il riscatto di quei valori non può che venire dalla massa diseredata dei migranti (come sottolinea la carrellata di immagini conclusiva sulle note della Marsigliese).

STORYTELLING  “IL REGNO DI RE SOLOME”

Video realizzato dal gruppo classi del laboratorio storico "Erodoto" del liceo Darwin (Scafidi) sezione di Sangano per il progetto "I Muri" a.s. 2016-2017 . Hanno ispirato il lavoro letture di brani da F. Braudel, I. Wallerstein, C. Schmitt e W. Brown. La tesi di fondo è che la maggior parte dei flussi migratori è determinata da spostamenti dalle periferie dell'economia- mondo verso i centri della ricchezza a causa dello scambio diseguale. I muri più che essere la dimostrazione della forza degli Stati sono al contrario  un sintomo evidente della loro debolezza, una chiara manifestazione della crisi di sovranità che li ha investiti a causa della globalizzazione del pianeta,  la materializzazione di una volontà politica assolutamente disorientata e impotente di fronte ai macro fenomeni socio-economici in atto (W. Brown)

 


Il metodo

Il laboratorio storico si basa sulle metodologie collaudate della ricerca-azione, della ricerca didattica storico-interdisciplinare, dell’educazione al patrimonio e della cooperazione educativa.

  • valorizza e consolida le competenze professionali degli insegnanti di qualsiasi materia, con opportune iniziative di formazione in servizio, consulenza in itinere (in presenza e a distanza) e con il sostegno all’innovazione e alla sperimentazione didattica, alla cooperazione educativa, alla progettazione curricolare dei dipartimenti disciplinari di area, dei consigli di classe e alla programmazione educativa nell’ambito dei Piani dell’offerta formativa di Istituto;
  • favorisce il coinvolgimento attivo e il rinforzo della motivazione allo studio e delle competenze chiave di cittadinanza degli allievi. Mediante la metodologia della ricerca fa leva sul piacere delle scoperte autonome, propone un approccio interdisciplinare per problemi e forme di cooperazione educativa e di didattica interattiva e laboratoriale, apre a una pluralità di linguaggi e alle nuove tecnologie.

 

I muri

 


Attività a cura del Laboratorio Storico "Erodoto"

  • Locandina Celebrazione del 4 Novembre - a.s. 2017/18

    Locandina 4 novembre

  • Galleria Fotografica

 

  • Celebrazioni del 4 Novembre

 

 

 

 

 

 

 

 

04/11/2016 - L'acuirsi della crisi siriana in questi giorni spinge a interrogarsi sulle ragioni profonde dei conflitti contemporanei. La deriva che ha investito l'occidente riguarda essenzialmente la perdita di controllo politico sui problemi planetari, conseguenza di uno sviluppo tecnologico ed economico sempre meno responsabile. Proprio sul principio di responsabilità insiste il filosofo Hans Jonas che affida all'etica il compito di superare l'impasse delle moderne società post-industriali, l'invito ad agire, sia individualmente sia collettivamente, come se il futuro, non solo dell'umanità ma della stessa vita sul pianeta, dipendesse dalle scelte comportamentali di ogni singolo individuo.

Pertanto, il laboratorio storico “Erodoto” ha deciso, per celebrare il 4 novembre, giorno del ricordo della prima guerra mondiale, di dedicare alla crisi siriana e alle numerose vittime civili (soprattutto bambini) del conflitto il Requiem di Mozart, nella speranza che il principio responsabilità prevalga sugli interessi di parte delle fazioni in lotta


 

AllegatoDimensione
Icona del PDF Progetto Laboratorio Storico a.s. 2016/17 - I MURI203.44 KB
Icona del PDF Progetto Laboratorio Storico a.s. 2015/165.32 MB
Icona del PDF Linguaggi della contemporaneità ed.2018/19 - Programma 73.19 KB
Icona del PDF I linguaggi della contemporaneità ed.2018/19 - Progetto216.03 KB
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Sono le ore 11:56 pm

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